lunedì 23 marzo 2009

Voci di corridoio (censured version)



Si dice che un manipolo scelto di rappresentanti del MusicLab, arruolato per le sue note doti naturali di sopportazione delle avversità psico-fisico-ambientali, sia stato avvistato in quella cittadina di cantautori e naviganti che è San Remo tra il 19 e il 22 marzo. Questa città è famosa in tutto lo stivale grazie ad una prestigiosa manifestazione musicale che ivi si tiene ogni anno da diverso tempo e che è nota, anche agli italiani più stonati, con il nome di GEF (?!), acronimo per Global Education Festival – per maggiori informazioni si prega di consultare il link a fianco. Sempre voci di corridoio giurano che il drappello si sia aggiudicato un prestigioso riconoscimento: un delfino vitreo con una splendida pergamena che attesta una altrettanto splendida vittoria.

In quattro giornate di permanenza, la suscritta tenuta psico-fisico-ambientale dei ragazzi ha portato solamente a: un'infezione gastro-intestinale, un'influenza barbarica, inizi di assideramento, fitte intercostali, afonia e insonnia per quasi il 97,3% dei partecipanti (fonte OCSE). Ciò nonostante i nostri hanno aggredito il palcoscenico con una performance che ha letteralmente rapito il pubblico e, ma questa informazione è classificata come strettamente riservata, commosso gli accompagnatori del fantomatico gruppetto.

Ai tentativi falliti di sradicare palme, strappare cartelli che invitavano i passanti a tenere i cani al guinzaglio e recuperare gli accordatori digitali smarriti si sono affiancati tentativi molto più riusciti di socializzare con nazioni dell'Est Europa (stranamente nel fare ciò l'elemento maschile del gruppo si è dimostrato più efficacie della sua controparte femminile!), di istituire nuovi culti religiosi (qualcuno sussurra che alcune edizioni del testo “Il Culto Albertino” già circolino illegalmente), e di sferzare il buon gusto del pubblico attraverso collane con 2 di picche annessi e cravatte che incitavano a una rivolta rock al femminile.

La veridicità di quanto detto dalle voci che circolano (e che forse in questo momento sto preoccupantemente sentendo nella mia testa) è testimoniata da alcuni scatti, eseguiti dagli intrepidi partecipanti in barba alle ferree disposizioni organizzative, che hanno catturato i momenti più salienti, le emozioni più vere nonché gli stati d'animo più genuini, ma anche un po' alterati, di queste giornate appena trascorse.

Ciò che resta a questo gruppo dopo questa esperienza è la consapevolezza che d'ora in avanti di fronte ad ogni avversità, di fronte alle incertezze della vita e ai suoi alti e bassi un'eco arriverà da lontano, quasi giungesse tra il dondolio delle onde e lo sciabordio della risacca, a suggerire una inestimabile via di fuga per tutte le situazioni e che fa: “D'altronde è così”.